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Sono come un compagno di escursioni: se si è adatti uno all’altro ci si diverte moltissimo. Se non si è adatti, può essere tutto molto stressante. Il discorso verte su scarponi da scialpinismo e freeride con modalità camminata. Ecco a cosa prestare attenzione quando si sceglie il partner.
I requisiti degli scarponi da sci sono notevolmente contraddittori. Per le salite devono essere il più leggeri possibile e offrire una grande libertà di movimento. Per le discese devono resistere a forze potenti e mantenere il più possibile stabile il piede, permettendo, tuttavia, una flessibilità controllata. Il profilo dei requisiti cambia con la destinazione d’uso, pertanto precede una valutazione precisa delle necessità, come spiega anche Ernst Schärer, responsabile di prodotto degli scarponi da scialpinismo presso Bächli Sport di montagna: «gli scarponi da scialpinismo richiedono una consulenza di alto livello. Prima di tutto bisogna chiarire per cosa si vuole maggiormente utilizzare lo scarpone. Inoltre, anche la frequenza d’uso e l’abilità sugli sci giocano un ruolo decisivo». Schärer sottolinea anche l’importanza delle combinazioni intelligenti di prodotti perché non ogni scarpone si abbina a ogni attacco da scialpinismo. «Anche nella combinazione di sci e scarponi da sci ci sono più o meno abbinamenti validi. Questo aspetto lo segnaliamo ai nostri clienti durante le consulenze individuali».
Vestibilità = funzionalità + divertimento
«Il cliente rimane davvero soddisfatto quando lo scarpone si adatta perfettamente al suo piede», dice l’esperto di scarponi da sci Schärer. In una prima fase, quindi, da Bächli Sport di montagna vengono misurati i piedi e valutati visivamente. Ci sono caratteristiche particolari come un ganglio, alluce valgo, collo del piede alto, talloni particolarmente larghi o piede piatto? Grazie alla molta esperienza, il personale di vendita delle filiali Bächli, ancora prima di farli provare, prepara una preselezione tra più di 30 modelli a disposizione tra cui scegliere. Scarponi da scialpinismo di una vestibilità perfetta offrono enormi vantaggi. Aiutano a migliorare le capacità di sciata, fanno risparmiare energia, stancano meno, sono comodi e nella migliore delle ipotesi non causano dolore o pressioni spiacevoli. Tutto questo rende lo scialpinismo e le sciate divertenti.
La vestibilità e il comfort per molti sciatori e sciatrici sono ancora un tema spinoso, ma hanno a che fare con un fatto piuttosto semplice: di natura il piede umano non è creato per sciare. La sua "costruzione" è molto flessibile e per questo perfetta per movimenti dinamici come correre o camminare su terreni morbidi. Utilizzare scarpe relativamente rigide, che sono necessariamente progettate per il piede medio, ha le seguenti notevoli conseguenze: tensione, pressione e sfregamento. Buoni scarponi da scialpinismo possono aiutare ad evitare il più possibile questi fastidi. Il guscio esterno fisso lascia ai costruttori degli scarponi da sci relativamente poco spazio di manovra per compensare individualmente le diverse forme di piede. Nonostante la scarpetta interna sia termoformabile, non tutti gli scarponi da scialpinismo si adattano bene allo stesso modo, anche se il numero di piede è lo stesso. Per soddisfare anche i piedi più larghi o più stretti, i produttori lavorano con diverse larghezze. La forma è, per così dire, un modello di piede artificiale che riproduce a grosso modo la forma del piede. La vestibilità stessa dei modelli di scarponi di una stessa misura e di stessa larghezza può essere molto diversa, solo provarli può aiutare nella scelta. E in caso di necessità anche l’adattamento della suola o della scarpetta tramite la termoformatura o la lavorazione meccanica può aiutare, servizio che Bächli Sport di montagna offre in ogni filiale. E non solo al momento dell’acquisto degli scarponi, ma se necessario anche mesi dopo, quando, dopo diverse escursioni di scialpinismo, sono ben chiare quali sono le zone problematiche. «Molti problemi si possono invece risolvere con la giusta scelta di calze da sci, come mostra la nostra esperienza», spiega Ernst Schärer.
Una buona vestibilità - Che cosa è importante?
Una soletta stabile è fondamentale per uno scarpone da sci. Il piede riceve più sostegno e si stanca meno. La trasmissione della forza migliora notevolmente. Anche la posizione sbagliata del piede può essere corretta, aiutando così anche a evitare punti di pressione e sfregamenti. «Le solette di serie fornite in dotazione sono per lo più sottili e poco rigide», dice Ernst Schärer per esperienza. «Affinché il piede stia comodo nella scarpa, il più delle volte sostituiamo le solette di serie con solette standard di alta qualità o solette adattabili individualmente».
Essenziale per la buona vestibilità è una posizione ben salda del tallone nella scarpa. Altrimenti possono verificarsi vesciche, sfregamenti e punti di pressione. E risulta più complesso controllare con precisione gli sci. La zona delle dita invece dovrebbe offrire più spazio. Le dita devono potersi ancora leggermente muovere. Questo migliora la sensibilità nel piede e permette un controllo sensibile degli sci. Inoltre, una zona delle dita più spaziosa garantisce una buona circolazione del sangue. Le dita rimangono calde più a lungo.
Anche la posizione del punto di collegamento di gambetto e scafo influisce sulla vestibilità e sulle prestazioni. Dovrebbe, infatti, corrispondere con l’articolazione della caviglia, in caso contrario le prestazioni di sciata saranno compromesse. La pressione che si esercita davanti, a causa del disallineamento dell’articolazione della caviglia e della scarpa, non rende possibile trasmettere efficacemente la direzione alle punte degli sci. Inoltre, tramite il flex del gambetto si arriva a deformazioni significative dello scafo.
Flessione e rigidità
Un aspetto degli scarponi da scialpinismo che viene discusso in maniera controversa, insieme alla rigidità, è il cosiddetto flex. E non senza motivo: studi hanno mostrato che il comportamento del flex ha una chiara influenza sulla tecnica di sciata. Uno scarpone da sci insieme alla gamba, al piede e allo sci assume funzioni simili alla forcella di sospensione di una mountain bike. Assume i compiti di ammortizzazione ed è importante per il controllo degli sci. Il flex, in parole povere, incarna la rigidità che lo scarpone da sci apporta alla base della gamba quando spinge davanti contro il gambetto durante le discese (o lateralmente durante la presa di spigolo). Uno scafo più duro trasferisce gli impulsi di movimento del piede più direttamente e più velocemente allo sci. Ogni scarpone dovrebbe potersi flettere un po’ a livello del gambetto.
Questo flex è importante affinché la caviglia possa flettersi ad ogni curva. Il flex deve essere progressivo, vale a dire: più la tibia spinge in avanti scafo e linguetta, più lo scarpone dovrebbe opporre resistenza. Con modelli di scarponi più morbidi, in caso ad esempio di forti compressioni e atterraggi dopo salti, non si possono escludere lesioni al piede. Un flex sufficientemente saldo garantisce anche una funzione di protezione dell’articolazione della caviglia e dei relativi legamenti, tendini e muscoli. A seconda della costruzione, i gambetti degli scarponi da sci morbidi si deformano notevolmente, portando a problemi come ad esempio pressione nella zona del collo del piede.
La durezza della calzatura dovrebbe essere adattata al peso corporeo, alla forza e allo stile di sciata dello sciatore o della sciatrice, ma anche al carattere e alla rigidità dello sci. Questo vale anche per la scelta delle fibbie, che a seconda del numero e del posizionamento hanno un’influenza enorme sulla rigidità e sulla linea di flessione. Se la scarpa è troppo dura, l’articolazione della caviglia rimane bloccata, e non esercita abbastanza pressione sulla spatola degli sci. Come spesso nella vita, è richiesto il giusto equilibrio. Per trovarlo, ci si può affidare anche alle nostre consulenze in una delle dodici filiali Bächli.
Valori del flex non comparabili
Sebbene quasi ogni produttore di scarponi da sci fornisca i valori del flex, questi valori non sono comparabili, né quelli tra i vari produttori, né quelli di scarponi alpini o scarponi da scialpinismo di uno stesso produttore. Un alto valore di flex (il classico 130 per modelli di scarponi sportivi) segnala rigidità più elevata rispetto agli scarponi con valori più bassi (flex 100). Le differenze in tali valori del flex non sono in alcun modo standardizzate. Per andare a fondo con il mito del flex, l’Università Tecnica di Monaco TUM (Technische Universität München) ha sviluppato un proprio banco di prova per la ricerca di valori del flex comparabili. Per comprendere il comportamento del flex con diverse condizioni di temperatura, sono state condotte ricerche in una camera climatica alla TUM: a 23 °C si è simulata la temperatura in negozio, a +5 °C quella primaverile in montagna, con un’ulteriore test a -10 °C le condizioni invernali.
Così è stato possibile simulare come le scarpe si induriscano con le temperature rigide. Allo stesso tempo è stata scoperta quanta umidità prodotta dal sudore può assorbire la scarpetta, quanto velocemente si asciuga e quanto sono alti i valori di isolamento, tutti fattori decisivi per il comfort. I risultati del test dei modelli più comuni di scarponi da scialpinismo sono a disposizione di tutti e tutte le consulenti di Bächli Sport di montagna, in modo che sia possibile una consulenza oggettiva sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche. Grazie alla nostra ricca conoscenza e alla grande esperienza assicuriamo che non ci saranno brutte sorprese al momento della scelta dell’alleato per lo scialpinismo.
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